E' il quartiere sulla sponda sinistra dell'Arno, una delle zone più caratteristiche della città, lontana dai flussi turistici di massa e in cui ritroverete la sua parte più autentica. Il distretto è ricco di botteghe artigiane e mercatini, piccoli ristoranti, trattorie tipiche e locali notturni, musei, chiese e giardini. Se siete alla ricerca di un itinerario “alternativo” in cui abbinare la cultura al buon cibo e l'artigianato locale, questo è il posto che fa per voi. In particolare, se siete interessati ai manufatti della tradizione fiorentina consultate la sezione dedicata ai tour sulle botteghe artigiane. Per quanto riguarda i monumenti, il complesso più importante è quello di Palazzo Pitti, il più grande palazzo privato di Firenze, forse progettato da Filippo Brunelleschi per il banchiere Luca Pitti e in seguito acquistato dai Medici che lo fecero ampliare e diventare la Corte dei Granduchi di Toscana.
Per entrare nel celebre Giardino di Boboli è richiesto un diverso ticket d'ingresso.
La Galleria Palatina (letteralmente “galleria del palazzo”) si trova al primo piano del palazzo e venne fondata alla fine del Settecento dagli Asburgo-Lorena, la dinastia regnante in Toscana dopo l'estinzione della famiglia Medici, che decise di allestire un museo nei cosiddetti appartamenti d'inverno, scegliendo i pezzi migliori dalle collezioni dei loro predecessori. Si trovano così ben 11 dipinti di Raffaello (la più grande raccolta di opere di questo artista al mondo), 16 dipinti di Andrea del Sarto, 15 dipinti di Tiziano, 10 dipinti di Rubens e 3 dipinti di Caravaggio. Le opere sono esposte nelle sale che conservano quasi intatto il loro aspetto originale, con i grandiosi affreschi commissionati da Ferdinando II de' Medici a Pietro da Cortona nelle cosiddette Sale dei Pianeti (1640-47) e arricchite da sculture e tavoli decorati dal commesso fiorentino, un particolare tipo di intarsio con pietre semi preziose.
Il Tesoro dei Granduchi si trova invece al piano terra dell'edificio, in quelli che erano gli appartamenti estivi dei Medici. Il ciclo degli affreschi che decora le sale venne realizzato per il matrimonio di Ferdinando II de' Medici con Vittoria della Rovere nel 1637 da Giovanni da San Giovanni. Il museo espone pezzi di oreficeria prodotti dalle officine granducali o ricevuti in dono nelle visite di stato, con oggetti in cristallo di rocca, avorio e ambra, oltre ai manufatti in commesso fiorentino e la collezione dei gioielli di Anna Maria Luisa, l'ultima discendente della famiglia.
La Galleria di Arte Moderna è stata allestita nelle stanze abitate dai Lorena e contiene opere dalla fine del Settecento agli inizi del Novecento. Il percorso di visita inizia con i lavori commissionati durante il periodo napoleonico e termina con una selezione di dipinti riconducibili al Decadentismo, Simbolismo e Post- Impressionismo. Molto importante è la sezione dedicata ai Macchiaioli, il primo movimento di avanguardia in Toscana nato intorno al 1855 con le opere dei suoi esponenti più significativi come Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini.
Il Museo del Costume e della Moda si trova nella Palazzina della Meridiana, un'ala del palazzo costruita nel 1776 da Gaspero Maria Paoletti per il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena, che prende il nome dalla meridiana progettata da Vincenzo Viviani, allievo di Galileo nel 1699. Questo è il più giovane tra i musei fiorentini, perché è stato aperto solo nel 1983, ma è assolutamente unico nel suo genere, in quanto dedicato alla storia della moda e al suo ruolo nella società moderna. Gli abiti sono esposti a rotazione e sono spesso organizzate mostre temporanee nelle sale della galleria, ad eccezione della collezione permanente composta dai corredi funebri di Cosimo I, sua moglie Eleonora e uno dei loro figli, Garzia.
Ecco perché vi troviamo molte statue, fontane e grotte artificiali, come la famosa Grotta del Buontalenti, modellata nel calcare. Venne realizzata nel 1583 per il Granduca Francesco I e al suo interno sono stati esposti i Prigioni di Michelangelo che oggi si trovano alla Galleria dell’Accademia. L’impianto originario del giardino risale all’epoca dei Medici, ma ci sono anche delle costruzioni posteriori, come il Kaffenhaus, raro esempio di rococò in Toscana e la bella Limonaia progettata da Zanobi del Rosso nel Settecento per accogliere gli agrumi e le altre piante da frutto durante il periodo invernale.
Visita guidata del complesso di Palazzo Pitti
Da martedì a domenica - chiuso lunedì
Durata: mezza o intera giornata
Biglietto d’ingresso
Raccomandiamo sempre l’acquisto del biglietto on line o in prevendita per evitare lunghe attese