che dal 1873 si trova presso la Galleria dell’Accademia di Firenze. Il museo ospita la statua più bella che sia mai stata scolpita per la città, un pezzo di marmo diventato un capolavoro e un capolavoro diventato un mito. La scultura venne trasferita dalla sua originale collocazione in Piazza della Signoria sotto la Tribuna, in uno spazio appositamente progettato per esaltarne la bellezza e permettere di osservare l'opera da diversi punti di vista. Oltre al David, il museo contiene un'incredibile collezione di pezzi non finiti dell'artista: i Prigioni, il San Matteo e la Pietà da Palestrina. Osservando queste poderose figure incompiute potremo immaginare il grande maestro a lavoro con i suoi arnesi e comprendere meglio la sua peculiare tecnica esecutiva.
Nella prima sala, detta Sala del Colosso, vedremo numerosi dipinti eseguiti da importanti pittori come Botticelli, Perugino e Filippino Lippi, con al centro l'imponente modello in gesso del Ratto delle Sabine di Giambologna.
I Prigioni dovevano far parte della grandiosa decorazione per la tomba del papa Giulio II della Rovere a Roma, che per diverse ragioni non venne mai portata a termine da Michelangelo: egli la ricorderà come la “tragedia della tomba”, rammentando che il progetto originale venne modificato per ben 5 volte nell'arco di 40 anni! Il San Matteo invece era stato richiesto dall'Opera del Duomo e venne lasciato non finito per la sua partenza per Roma. Queste figure maschili nude e compresse nel blocco di marmo suggeriscono l'idea di un uomo che cerca di uscire a fatica dalla pietra e suscitarono l'ammirazione tra i contemporanei dello scultore che ne decantavano la dinamica tensione dei corpi.
Arriviamo così di fronte al David per conoscere le vicende, interpretazioni e curiosità relative a un'opera celebrata in tutto il mondo. L'artista aveva 26 anni quando venne interpellato per finire una statua che giaceva abbandonata nella bottega dell'Opera del Duomo: era stata commissionata per uno dei contrafforti della cattedrale e altri due scultori prima di lui vi avevano messo mano. Ma entrambi avevano rinunciato al lavoro dopo poche settimane, ritenendolo impossibile, viste le enormi dimensioni e la pessima qualità della pietra.
Tutte le difficoltà furono immediatamente evidenti anche a Michelangelo che però decise di accettare la sfida e con passione e tenacia dedicò i 3 anni successivi alla realizzazione del David, a cui lavorò incessantemente e senza aiuti. La statua venne poi portata in Piazza della Signoria e posta di fronte all'ingresso di Palazzo Vecchio, diventando il simbolo stesso della Repubblica Fiorentina, che protetta dal giovane eroe biblico poteva sconfiggere i nemici interni ed esterni.
Visita guidata della Galleria dell’Accademia
Da martedì a domenica - chiuso lunedì
Durata: 1 ora e mezzo ca.
Biglietto d’ingresso
Raccomandiamo sempre l’acquisto del biglietto on line o in prevendita per evitare lunghe attese